«Cantavamo duetti d’amore di Puccini, boleri
di Agustín Lara, tanghi di Carlos Gardel, e constatavamo per l’ennesima
volta che chi non canta non può neppure immaginare cosa sia la felicità
di cantare. Oggi so che non fu un’allucinazione, ma un ulteriore
miracolo del primo amore della mia vita a novant’anni».
Gabriel García Márquez, “Memoria delle mie puttane tristi”
Gabriel García Márquez, “Memoria delle mie puttane tristi”