giovedì 30 agosto 2012
Dandy Sanders
E' una delle tristi ironie dell'esistenza che non si debba guadagnar denaro per passare il tempo, ma perdere tempo per guadagnare denaro
(George Sanders abbrevierà questa sua esistenza poco soddisfacente
(George Sanders abbrevierà questa sua esistenza poco soddisfacente
con un cocktail di Nembutal e vodka, calando il suo sipario in una camera d'albergo alla periferia di Barcellona)
Dandy Andy Warhol
L'egoismo del Dandy. Non manca niente. C'è tutto. Lo sguardo
spento. La grazia distratta... Il languore annoiato, il pallore
desolato... L'essere dandy in modo chic, l'essenza passiva dello
stupore, la segreta conoscenza che ammalia... La gioia un po' mesta, i
tropismi rivelatori, la maschera imbiancata da folletto, l'aspetto
lievemente slavo... L'ingenuità infantile, il fascino radicato nella
disperazione, la trascuratezza narcisistica, la perfetta alterità, l'aura ombrosa, voyeuristica, vagamente sinistra, la
pallida e sussurrata magica presenza, l'essere pelle e ossa... La pelle
bianca di biacca da guitto e finto albino. Incartapecorita. Da rettile. Bluastra... Le ginocchia
nodose. La mappa delle cicatrici. Le lunghe braccia ossute, così candide
da sembrare candeggiate. Le mani attraenti. Gli occhi a spillo. Le
orecchie a banana... Le labbra tendenti al grigio. I capelli
scarmigliati bianco-argento, soffici e metallici. I tendini del collo in
evidenza intorno al grande pomo d'Adamo. C'è tutto... Non manca niente.
Io sono tutto ciò che dice il mio album di fotografie."
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